Procrastinazione: cause e come smettere

Cos’è la procrastinazione e quando è un problema?

La procrastinazione è (dizionario alla mano): “il meccanismo psicologico che ci porta a rimandare l’esecuzione di attività urgenti in favore di cose che ci appaiono più leggere”.

Wayne W, Dyer, più poeticamente, diceva che: “Procrastinare è l’arte di stare al passo con ciò che è successo ieri, per evitare il domani.”

Io la definisco così: “la procrastinazione è quando devi consegnare un progetto importantissimo per il quale avevi un mese di tempo ma poi -non si sa come- ti svegli il giorno della consegna con il progetto ancora da iniziare, la casella mail piena e le occhiaie di chi ha guardato in una notte tutte le puntate di Greys Anatomy”

Perché ci capita così spesso di rimandare gli impegni o avviare grandiosi progetti? Pigrizia? Noia? Vorrei fosse cosi semplice!

Si procrastina per allontanare da noi una serie di sensazioni negative dovute ad ansie, paure e insicurezze.

Sia chiaro, non voglio stigmatizzare le giornate di puro ozio! Concedersi momenti di riposo nei giorni in cui ci sentiamo particolarmente stanchi o poco ispirati è, a tutti gli effetti, una scelta produttiva.

Si trasforma in un problema quando questa azione viene reiterata nel tempo, al punto da divenire “paralizzante” per la nostra vita, impedendoci di progredire nei nostri progetti e desideri.

Non demordete! Come tutte le brutte abitudini, anche la tendenza a procrastinare si può sconfiggere!

Scopriamo le cause della procrastinazione e un esercizio pratico per smettere di rimandare!


 La procrastinazione in psicologia

Il primo passo per smettere di rimandare è la consapevolezza.

Conoscere le ragioni per cui procrastiniamo ci aiuta a capire su quale aspetto della nostra vita lavorare, aprendoci il sentiero verso la giusta direzione.

Secondo gli psicologi alla base di questo atteggiamento c’è la scelta di prediligere il piacere momentaneo ad un beneficio a lungo termine.

Mi spiego: la procrastinazione nasce da un senso di ansia (a volte panico) che proviamo solo all’idea di svolgere quella determinata attività.

Ecco quindi che mettiamo in atto una vera e propria forma di evitamento a livello inconscio per eludere quell’emozione, evitando di affrontare il suo impegno e rimandandolo a data da definirsi. 

“Non c'è nulla di così faticoso come sostenere l'eterno peso di un compito non concluso.”

- William James

le 5 maggiori cause di procrastinazione

E qui torniamo alla domanda: perché procrastiniamo?

La risposta potrebbe sorprenderti! Analizziamo le cause più diffuse. 

La paura di fallire 

Signore e signori, questo è un auto-sabotaggio! 

A volte si ha talmente paura di non essere all’altezza del compito, o di non aver le capacità di portarlo a termine che si “sceglie” di non provarci neppure!

Questo capita anche nel caso di persone estremamente perfezioniste: si rimanda continuamente l’incombenza per il terrore che non riesca esattamente come l’avevamo immaginata.

Lo stress eccessivo

Il sovraccarico di lavoro, compiti troppo difficili o per i quali non siamo preparati, mancanza di organizzazione e deadline impossibili spesso portano a livelli di stress e affanno altissimi.

Alcuni di noi reagiscono a queste situazioni con la paralisi, come cervi in autostrada che fissano i fari del treno di consegne arretrate che gli sta venendo addosso.

Mancanza di organizzazione

Spesso l’obiettivo ci sembra lontanissimo, le cose da fare sono molte e noi non abbiamo idea di come iniziare. 

Anche in questo caso la reazione può essere di paralisi, di rimandare nella speranza che tutti diventi più chiaro col tempo (spoiler: no, non funziona).

Questo capita spesso con i grandi progetti strutturati, sebbene basterebbe saper suddividere tutto in fasi, ambiti o obiettivi.

Paura delle responsabilità

Prendersi l’onere di portare a termine un’azione non è una scelta scontata. 

Spesso non sopportiamo questo peso e scegliamo di delegare questa responsabilità. A chi?  Al te di domani. 

Ti chiedo una cosa: se il te di oggi non è riuscito a svolgere questo compito, cosa ti fa credere che domani sarà cambiato qualcosa? 

Disinteresse e scarsa motivazione nei confronti dell’attività.

Non sempre si ha la fortuna di scegliere su cosa lavorare, o quali attività intraprendere. 

Nella maggior parte dei casi obiettivi e impegni ci vengono “calati dall’alto”, imposti a prescindere dall’interesse o dal gusto che proviamo nello svolgerli.

E se abbiamo poca motivazione nel portare a termine un percorso che abbiamo scelto noi di intraprendere, quanto può essere stressante obbligarsi a raggiungere obiettivi di cui non ci importa nulla?

La soluzione

Esiste una formula magica per smettere di procrastinare? No, ovviamente no. 

Nel caso vi rendiate conto che questa tendenza è debilitante nello svolgimento della vostra vita, la cosa più saggia da fare è rivolgersi ad un terapista per affrontare il problema da un punto di vista psicologico.

Ma, se siete dei procrastinatori in erba, esistono dei trucchi per smettere di procrastinare basati sull’effetto Zeigarnik.

L’effetto Zeigarnik: tormento e delizia

Ho già riposto il dizionario quindi cercherò di spiegarvelo a parole mie. 

(Ci avevo già provato raccontandovi, in un post, un anedotto che mi era capitato in campeggio)

L’effetto Zeigarnik è quello stato di tensione mentale che proviamo quando lasciamo un’attività inconclusa.

Secondo gli studi condotti il cervello umano tende a ricordare meglio le attività che non abbiamo portato a termine.

Quando lasciamo in sospeso qualcosa, questa attiva un campanello d’allarme nei nostri pensieri che continua a ricordarcela.

Ma come può tornare utile a noi? Possiamo sfruttare questo effetto psicologico a nostro vantaggio per abituarci a non rimandare, vediamo come!

Esercizio contro la procrastinazione

La parte difficile di ogni attività è proprio l’inizio. 

È in quel momento che siamo più soggetti alla procrastinazione, e quindi è proprio in quel frangente che il ferro va battuto.

Scegli una fra le attività che stai procrastinando e, cronometrandoti, dedica 10 minuti al giorno all’attività stessa.

Mi raccomando: né nove né undici: 10 minuti. Un tempo così breve non ci spaventa né ci aiuta a sviluppare davvero un progetto, ma attiva l’effetto Zeigarnik creando in noi il desiderio di portarlo a termine.

Inoltre 10 minuti al giorno creano un’abitudine che ti renderà sempre più facile attuare anziché rimandare!

Hai bisogno di supporto nella costruzione del tuo progetto? Prenota una call gratuita per valutare se e come posso aiutarti!

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